venerdì 24 settembre 2010

Alice e il Bianconiglio alla stazione del treno.


C'era una volta una ragazza, il suo nome era Alice. In un lento pomeriggio d'estate, Alice sedeva, la testa piena di numeri, sulla panchina di una stazione del treno, sulle colline toscane, quando all'improvviso un Bianconiglio le si avvicino` correndo... ora, ad onor del vero, il Bianconiglio non era poi cosi' bianco, e si chiamava Francesco e non Bianconiglio, non stava proprio correndo ma scendeva da un treno, e non era nemmeno propriamente un coniglio... Comunque l'effetto fu lo stesso che nella versione originale della storia: correndo dietro al Bianconiglio, Alice si ritrovo` in un mondo in cui tutto quanto era capovolto, ma stranamente questo nuovo ordine le si addiceva assai meglio del precedente.


Cinque anni sono passati da quel pomeriggio d'estate, e molti treni e aerei e autobus sono stati presi (e persi, a volte) da allora, ma Alice non e` piu` tornata nel mondo di prima. E per fortuna entrambi godono di una fervida immaginazione, perche' come Paese delle Meraviglie, Bianconiglio ed Alice, si sono dovuti accontentare della grigia e frenetica Milano, intersezione improbabile dei loro due percorsi ferroviari quotidiani.

A voler essere proprio sinceri, bisogna dire che negli ultimi due anni il Bianconiglio ha dovuto proprio mettercela tutta per evitare che Alice trasformasse il Paese delle Meraviglie in un manicomio. Ma Alice assicura che ora anche gli ultimi strascichi delle sue orripilanti esperienze nel reame della Regina di Cuori sono finalmente dissolti (come del resto i franchi svizzeri depositati sul suo conto all'estero). Per provarlo, alla fine di una lunga e appassionante cavalcata nell'isola che non c'e', Alice si dichiaro` quasi convinta a fare cio` di cui il solo parlare l'aveva sempre precipitata in uno stato d'ansia tale da mettere a dura prova la pazienza infinita di Bianconiglio. Fu cosi` che Alice chiese la zampa al suo Bianconiglio, regalandogli un'orologio da panciotto di fidanzamento!

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