martedì 8 novembre 2011

Lavorare a maglia

Oggi sono ancora sospesa, in attesa... grazie a Chiara per la sua vicinanza, grazie di cuore.

Per distrarmi un po' ho deciso di scrivere qualcosa.

Lo spunto viene da ben due post (Stefania e Marta) che parlano di lavorare a maglia. Uno dei passatempi che preferisco, nonché l'unica attività manuale oltre agli origami che mi riesca un minimo decente.

Nonna Bruna è bravissima con i ferri, o meglio lo era, prima che le sue mani soffrissero troppo per l'artrosi. È lei che mi ha insegnato l'ABC del lavoro a maglia, quando ero ancora alle elementari; pare che io non fossi troppo precisa, perciò quando la sera io tornavo a casa dopo un pomeriggio passatto a tricottare nel suo salotto lei disfaceva le maglie che avevo lavorato per rifarle più precise e regolari... ma non resisteva alla tentazione di andare anche un po' avanti... un bel po'... ragion per cui la scoprivo sempre la volta successiva e dopo due tre tentativi mi arrendevo e lasciavo che lei finisse il lavoro al posto mio. Eh sì, Nonna Bruna non aveva proprio pazienza... Del resto temo che la totale mancanza di pazienza sia una caratteristica di tutte le donne della mia famiglia, persino di Franca, che costituiva un quarto della mia famiglia pur senza avere con noi legami di sangue.

Sono passati molti anni prima che io riprendessi in mano i ferri. Mi stavo per laureare... per la prima volta la mia convinzione di fare della ricerca il mio lavoro vacillava. Non mi ero divertita a preparare la tesi, era anzi stata un'esperienza molto frustrante, il mio relatore non aveva molta voglia di seguirmi e così avevo praticamente finito il lavoro ben prima del termine previsto e per alcune settimane non sapevo che fare... così ho deciso di fare un berretto. Lo ricordo ancora, un berretto semplice a coste, blu, col bordo risvoltato, per il mio ex fidanzato M., che adorava sciare. Mi era venuto bene, l'avevo finito da sola questa volta e così ci presi gusto.

Praticamente ho fatto solo berretti e sciarpe, una sciarpa è stato il primo regalo di Natale per Bianconiglio, preparata la settimana prima delle vacanze, quando ero a letto perché mi ero scheggiata il ginocchio pattinando sul ghiaccio in una serata di bora forte a Trieste.

Il lavoro a maglia mi ha tenuto compagnia durante i lunghi viaggi in treno da e per la Svizzera: avevo comprato della bellissima lana sui toni del fucsia e viola per fare una sciarpa alla mia amica C. per il suo compleanno, che cade proprio oggi, tra l'altro, auguri C.! Da regalo di compleanno diventò regalo di Natale, che le arrivò quasi per la Befana.

Già che ero in ritardo, decisi di aggiungerci anche un berretto con la lana che era avanzata. Quel Natale Franca era in ospedale, e Nonna Bruna era piuttosto provata e affaticata. Bianconiglio era tornato a Catania per qualche giorno. Riuscii a convincere i miei ad andare ad Asiago per un paio di giorni dopo Natale, e a portare con noi la nonna, anche se era freddo, c'era la neve e lei non era troppo sicura sulle scale ed era preoccupata al pensiero di lasciare il gatto, ma soprattutto Franca... ancora oggi mi chiedo se ho fatto bene... allora non potevo saperlo, ma Franca stava peggio di quanto tutti pensassero e non ci sarebbe più stato un altro Natale con lei, la salute di Nonna Bruna di lì a pochi mesi avrebbe subito un durissimo colpo, non sarebbe più stata proponibile qualsiasi vacanza con lei, ma soprattutto lei non sarebbe più stata la stessa, di corpo, di testa, di cuore.

Ancora oggi, penso a quei giorni in montagna insieme a lei come a un regalo di addio. Certo, è ancora qui con noi, ma non è più la stessa... Abbiamo trascorso quei pomeriggi da sole in casa, davanti al camino acceso, la nonna mi ha insegnato a lavorare con quattro ferri e abbiamo fatto insieme questo famoso berretto per C. È stata una parentesi felice in un anno oscuro, la cui parte peggiore ancora mi aspettava, e sono contenta che il ricordo di quel raggio di sole sia legato al lavoro a maglia. Ho sempre creduto molto nell'importanza e nella ricchezza del tramandare tradizioni e sapere da una generazione all'altra, all'interno di una famiglia... e ho sempre pensato che aver appreso un po' della sua arte, in cucina, o con i ferri, mi consolerà e lenirà la mia nostalgia quando la nonna non ci sarà più...

Due inverni fa, quando ero andata a trovare C a Bonn, avevamo comprato insieme un filato sintetico a noccioli, e avevo promesso a C di farle un'altra sciarpa. Ero arrivata a buon punto, quando scoprii di soffrire di periartrite e lavorare a maglia mi faceva infiammare troppo la spalla. Quindi, sono stata costretta a smettere, almeno per un po'.

Oggi ho deciso che se ho potuto ricominciare a nuotare a stile, e addirittura a dorso, significa che è arrivato il momento di riprendere in mano anche i ferri. Quel santo di Bianconiglio mi ha comprato a Bologna la lana e i ferri che mi servivano per fare lo stesso basco che sta lavorando Marta (anche se temo che le lezioni di Nonna Bruna non siano arrivate al punto riso, quindi servirà pure a me una "bibbia magliesca"), e me li ha portati a casa proprio in questo momento, assieme a ben tre giornali di arredamento e al nuovo romanzo di Murakami Haruki, che pare sia un capolavoro! Quanto mi vizia il mio Bianconiglio! Vado a coccolarmelo un po', sperando che tutto questo amore porti bene!

6 commenti:

  1. Un bellissimo ricordo della tua nonna, complimenti!

    Io non so lavorare nè ai ferri, nè so fare l'uncinetto. Non sono per niente una "donna di casa".
    La compagna di mio padre però usa spesso farmi delle calde sciarpe. La vedo con questi lunghi bastoncini grigi e mi chiedo come faccia, così veloce, a fare una sciarpa in neanche una giornata.

    Se sapessi come fare, credo che realizzerei per me una sciarpa alla settimana.
    Le adoro, specialmente quelle grandi, calde, soffici e belle. Non so neanche io quante ne ho adesso.

    A presto Alice, un abbraccione forte e caldo come il giro di una sciarpa intorno al collo d'inverno!

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  2. Io non so lavorare a maglia, l'anno scorso c'avevo provato. Avevo anche comprato una bella lana tutta colorata e morbidosa per fare una sciarpa. La mia sciarpa però si è fermata a cinque centimetri, era tutta storta...per carità!
    Invece mi piace molto fare l'uncinetto. So fare cose semplici, però mi piace anche sperimentare. Adesso sto facendo dei fiori per mia sorella, però vorrei provare a fare anche un cappuccio per me e se mi viene bene magari potrei farne un altro per regalare a Natale. Di idee in testa ne ho tante, solo che poi mi perdo un po' nella pratica...
    Un abbraccio!

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  3. Ispirata la Stefania e Sonia ho deciso di stupirmi da sola e provare... date le mie manine "di pastrafrolla" son molto curiosa di vedere cosa salta fuori :)

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  4. che bellissimo post, ricco di amore!!
    che bello leggerti.
    w le nonne!!!

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  5. Care ragazze, grazie di cuore, a tutte! Oggi va un po' meglio, qualche raggio di sole mi ha riscaldato il cuore. Fino ad ora non me la sentivo nemmeno di scrivere, ma vi avevo letto e i vostri commenti mi avevano dato molto conforto! Un abbraccio a tutte!

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  6. Ciao Alice! mi fa molto piacere che tu voglia seguirmi.
    Ho aperto due nuovi blog, uno di commenti su fatti d'attualità ed uno sulla mia vita quotidiana.
    actadiurna.iobloggo.com, col nick Lunabionda.
    e albaplena.wordpress.com col nick albaplena.
    Ciao e grazie!

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